Sabato 13 settembre 2025, presso la chiesa di San Giovanni a Mercogliano, si è tenuto un incontro dedicato a uno dei temi più dibattuti del nostro tempo: l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società, tra opportunità e rischi. L’evento ha visto la partecipazione di accademici, amministratori e imprenditori, con l’obiettivo di aprire un confronto ampio e multidisciplinare su un fenomeno destinato a trasformare radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare.
Tra i relatori c’era anche Beniamino Izzo, CEO di 3DRap, che ha portato la sua esperienza diretta di imprenditore e innovatore, tracciando un parallelismo tra l’intelligenza artificiale e un’altra tecnologia disruptive che la sua azienda conosce bene: la stampa 3D.
Dalla paura al cambiamento: la lezione della stampa 3D
«Quando si parla di nuove tecnologie, il primo impatto è quasi sempre lo stesso: paura, diffidenza, scetticismo», ha sottolineato Izzo. «Lo abbiamo vissuto anche noi, agli inizi, quando presentavamo la stampa 3D come metodo produttivo. In tanti la vedevano come una minaccia ai processi tradizionali, come qualcosa che avrebbe tolto più che dato».
La realtà, però, si è rivelata diversa. Grazie all’open source e all’innovazione dal basso, la stampa 3D ha democratizzato l’accesso alla produzione, permettendo anche a piccole realtà come 3DRap di crescere e consolidarsi sul mercato globale.
L’IA come strumento integrativo
Secondo Izzo, oggi l’intelligenza artificiale si trova nella stessa fase che la stampa 3D ha attraversato anni fa: è percepita come un pericolo, ma in realtà rappresenta un potente strumento integrativo. «Non sostituisce la creatività e la visione umana – ha spiegato – ma libera tempo e risorse dalle mansioni alienanti e ripetitive. Questo permette alle imprese di concentrarsi sull’innovazione, sulla qualità del lavoro e sulla creazione di valore riconoscibile per il cliente».
L’esperienza concreta di 3DRap
A conferma delle sue parole, Izzo ha raccontato l’esperienza interna di 3DRap: «All’inizio tutto era manuale: fatture, magazzino, corrispettivi. Per una piccola impresa significava costi altissimi, errori e tempi insostenibili. L’introduzione di strumenti digitali intelligenti ci ha permesso di automatizzare questi processi senza togliere lavoro a nessuno, ma dando ai nostri dipendenti l’opportunità di dedicarsi ad attività più qualificanti e creative».
Guidare il progresso, non combatterlo
Il messaggio finale di Izzo è stato chiaro: «Non ha senso opporsi a queste trasformazioni: chi prova a bloccare il progresso rimane indietro. La vera sfida è imparare a sfruttare la tecnologia come mezzo per creare valore, migliorare la qualità del lavoro e generare nuove competenze. Come la stampa 3D ci ha permesso di costruire 3DRap, anche l’IA va vista come un’opportunità per accelerare la crescita, soprattutto per le piccole e medie imprese».
L’incontro di Mercogliano ha dimostrato ancora una volta quanto sia urgente affrontare il tema dell’intelligenza artificiale con uno sguardo critico ma costruttivo, capace di cogliere non solo i rischi, ma soprattutto le possibilità di sviluppo che essa porta con sé.